Pietro Galbiati ha 19 anni – anzi, quasi 20 -, abita a Muggiò, in provincia di Monza, ha concluso il primo anno di Scienze dell’educazione in Università Bicocca, ed è appena diventato il nuovo segretario diocesano dell’Azione cattolica studenti per il prossimo triennio, l’”Imperatore”, come dicono scherzosamente in Acs. Ve lo presentiamo.
Pietro, cosa ci racconti della tua esperienza in Azione cattolica?
«Frequento l’Ac da sempre, avevo sei anni quando ho partecipato al campo estivo di Santa Caterina per la prima volta. Anche se ci sono stati anni più discontinui, per così dire, l’Azione cattolica studenti – e in parte il gruppo dei Giovanissimi – sono stati la mia dimensione per cinque anni».
Come hai accolto la proposta di affiancare Angela Bonato, nel ruolo di responsabile diocesano?
«In effetti è stato qualcosa di inaspettato, mi sentivo orgoglioso e spaventato allo stesso tempo. Di certo, ho avvertito un senso di responsabilità. Per fortuna, con Angela e il resto del team Acs ho un buon rapporto, c’è stima e fiducia reciproca, perciò so che questi tre anni di mandato saranno un lavoro di squadra, e contare sul supporto reciproco è fondamentale. Abbiamo tanto da fare, e da condividere».
Quando è avvenuto il “momento dell’incoronazione”?
«Ecco, per i non addetti ai lavori, specifichiamo che è tradizione dell’Acs porre sulla testa del nuovo incaricato una corona, da qui il gergo imperatore/ imperatrice. Eravamo a Seregno (Monza), alla fine del campo di volontariato organizzato per gli studenti. Al termine della consueta salamellata di fine estate, “sono stato incoronato” in un clima goliardico…!».
Cosa ci puoi anticipare sull’anno associativo che sta per iniziare?
«Come sempre, avremo alcuni momenti chiave ovvero la 4 giorni di fine gennaio, il “Viaggio ai confini” a giugno e il campo di volontariato ad agosto. Collaboreremo ovviamente con i Giovanissimi durante gli Esercizi spirituali d’Avvento e con gli universitari per la No panic, la proposta di orientamento per l’università e il lavoro dopo le superiori. Chiunque fosse interessato ai nostri appuntamenti, non esiti a controllare il sito o a chiedere informazioni a un educatore di riferimento»
Infine, cosa ti aspetti per questo mandato? E se dovessi riportare l’Ac in un’immagine, cosa diresti?
«Sicuramente è tempo di restituire agli altri, per quanto sarò capace, quello che io ho ricevuto nel tempo che ho frequentato. Durante gli anni del Covid c’è stato inevitabilmente un blocco, una distanza, e lo è stato anche per me, quindi mi è rimasto nel cuore il campo di volontariato del 2021 sul Monte Barro, un grande ritorno tra la gente, ed è uno dei migliori ricordi che ho in Ac. Se dovessi scegliere un’immagine di sintesi… Direi semplicemente una foto che ritrae me e degli amici incontrati lungo la strada, perché in fondo Ac per me sarà sempre relazione e crescita personale. Grazie alle attività organizzate, avere la possibilità di conoscere persone che poi entrano nella tua vita, e diventano tue amiche, ecco».
In bocca al lupo, Pietro! Buon lavoro!
Francesca Bertuglia