Non dimenticate che il perdono risana ogni ferita. Perdonarsi a vicenda è il risultato di una decisione interiore che matura nella preghiera, nella relazione con Dio, è un dono che sgorga dalla grazia con cui Cristo riempie la coppia quando lo si lascia agire, quando ci si rivolge a Lui. Cristo “abita” nel vostro matrimonio e aspetta che gli apriate i vostri cuori per potervi sostenere con la potenza del suo amore, come i discepoli nella barca. Il nostro amore umano è debole, ha bisogno della forza dell’amore fedele di Gesù. Con Lui potete davvero costruire la «casa sulla roccia» (Mt 7,24).
Nella vita quotidiana in famiglia può capitare di fare esperienza della sofferenza generata da situazioni che si vengono a creare in modo più o meno consapevole.
La sofferenza può essere generata da molte situazioni ma anche dalle parole ascoltate oppure dai silenzi che, invece, si vorrebbe fossero riempiti da altro.
Le ferite che si creano possono per impulso generare a loro volta altre ferite ad altri componenti della famiglia. Non ne siamo sempre consapevoli ma l’effetto creato dal circolo vizioso che la “vendetta”, piccola o grande che sia, sviluppa è devastante per sé stessi e per gli altri perché genera altra sofferenza e quindi ancora possibile vendetta. Da soli non se ne esce!
Come scrive Papa Francesco, “Perdonarsi a vicenda è il risultato di una decisione interiore che matura nella preghiera, nella relazione con Dio”.
Facendo esperienza nella propria vita dell’essere perdonati, del sentire la bellezza che si vive nell’esperienza del perdono ricevuto, si può perdonare a nostra volta o almeno pensare di poter perdonare.
Attenzione, non è solo questione di buona volontà!
Per compiere ogni azione è necessaria una scelta, una decisione nel voler fare qualcosa e quindi, in questo senso, l’azione deve essere guidata dalla volontà ma il centro di tutto è la relazione con Dio, vera fonte del vivere cristiano. La relazione con Dio si può sperimentare nella preghiera sia personale che in famiglia.
Perdonare non è “far finta di niente e andare avanti” perché facendo così ad un certo punto “si scoppia”.
Perdonare è il frutto di un percorso che “risana”, cioè ci permette di rompere con il male che riceviamo e che a nostra volta rechiamo.
Perdonare fa bene sia a chi riceve l’offesa sia a chi la provoca.
La fonte della grazia di dare e ricevere il perdono è Dio stesso perché la fedeltà di Dio al suo progetto d’amore per l’uomo è inesauribile e inarrestabile. Sta ad ogni persona e a ad ogni famiglia continuare a “far salire Gesù sulla barca” per essere sostenuti nel progetto d’amore a cui siamo chiamati.
Come scrive Papa Francesco con Gesù si può davvero costruire la “casa sulla roccia” e se qualche avversità capiterà nel corso della storia della nostra famiglia si potrà sperimentare che le fondamenta reggeranno, non perché siamo noi che le stiamo sostenendo da soli ma perché sperimentiamo che a nostra volta siamo sostenuti.
Silvia Crestale e Lorenzo Melzi, responsabile del percorso Nati per Amare