Una giornata con la gioia e l’entusiasmo delle (ri) partenze. È quanto si è respirato sabato 6 aprile alla giornata organizzata dall’Ac diocesana presso l’accogliente oratorio San Giovanni Bosco di Giussano per il nuovo Consiglio diocesano e per tutti i responsabili ai diversi livelli che sono stati eletti.
Obiettivo della giornata: arricchire la “cassetta degli attrezzi” di ciascun responsabile per affrontare al meglio l’impegno del nuovo triennio.
Il nuovo Consiglio Diocesano
La mattinata è stata dedicata al Consiglio diocesano che si è suddiviso in due laboratori: uno per approfondire l’attuale struttura dell’Ac ambrosiana, il vissuto dei settori e l’organizzazione del territorio; l’altro sulle prospettive per le articolazioni giovanili dell’Acr e del settore Giovani che, come stabilito nel documento finale dell’assemblea diocesana, sono la priorità per il prossimo triennio. Nuovi e vecchi responsabili si sono così potuti conoscere meglio e hanno sperimentato un fruttuoso confronto intergenerazionale che ha arricchito tutti.
Il pomeriggio insieme
Nel pomeriggio si sono aggiunti gli altri responsabili dei gruppi territoriali e delle sezioni diocesane. Dopo le comunicazioni del presidente Gianni Borsa sulle tante iniziative dell’associazione che ciascun responsabile è chiamato a sostenere – dalla festa diocesana (AcFest) del 25 maggio alla partecipazione al ricco programma delle settimane estive – è stato proposto un laboratorio di “team building artistico”. A due a due, i responsabili dovevano realizzate una porzione di un dipinto. Ma in una modalità assai originale: solo uno dei due poteva visionare il modello della porzione di disegno e l’altro doveva dipingere seguendo unicamente le indicazioni orali del suo compagno di gioco.
Ebbene: sembra incredibile, ma il disegno è stato completato. Morale della favola: quando si lavora insieme, se si è disponibili a dare e ricevere aiuto, si possono raggiungere obiettivi che sembrano quasi impossibili. Infine, ci ha pensato Stefano Serenthà, medico e formatore, storico socio e responsabile di Ac, a guidare tutti i partecipanti al gioco in una rilettura dell’esperienza vissuta.
Nel pomeriggio il centro delle attività è stato senz’altro quello dei laboratori a gruppi di responsabili organizzati con la modalità dei giochi di ruolo e dal titolo: “Voglio trovare un senso…”
Il tema era evidentemente quello della responsabilità poi ripreso molto bene da Stefano Serenthà e da Emilia Gaudio nel suo articolo pubblicato di recente: https://azionecattolicamilano.it/la-responsabilita-e-la-cura/
E’ stata per tutti un’esperienza coinvolgente e appassionante per tutti oltre che finalmente veramente intergenerazionale; vestire i panni degli altri e sempre un esercizio tanto complesso quanto utile.
Una fantastica conclusione di serata con una cena in condivisione fraterna e musica per ogni età grazie ad un band giovane e coinvolgente.