Per i giovani e giovanissimi di Azione Cattolica, l’anno prossimo sarà un anno caratterizzato dalla cura e dall’attenzione. In questi anni, noi responsabili diocesani dei percorsi giovani e giovanissimi, ci siamo a lungo interrogati consultando amici e coetanei, per cercare di capire cosa spingesse un giovane a credere con entusiasmo e cosa invece lo lasciasse lontano ed indifferente alla sua fede.
Immaginare un futuro in una società caratterizzata da precarietà lavorativa, guerre, crisi climatica e fragilità politico-istituzionale non è facile per noi giovani. L’individualismo finisce per toccare anche noi: non siamo immuni da questo ripiegarsi su noi stessi e sul presente. Siamo maestri di presente.
Sogni e desideri
Eppure… eppure quando in un percorso si sente parlare di sogno, alziamo gli occhi in alto e respiriamo a pieni polmoni perché desideriamo una società e una chiesa attente a tutti e a ciascuno. Eppure quando cerchiamo testimoni per i nostri incontri, ci attira chi ha dedicato la sua intera vita ad un sogno, chi ha vissuto un amore tanto da grande da essere capace di guardare prima gli altri che se stesso.
Siamo figli di un’epoca che va veloce, eppure ci commuoviamo nella lentezza di quella torta preparata da una nonna; siamo figli dell’indifferenza politica eppure il cimitero del mediterraneo ci scuote l’anima e ci insegna la delicatezza verso chi non è poi così diverso da noi; siamo quelli che fanno fatica ad accettare una certa ritualità della Chiesa, ma anche quelli che vedono nell’accoglienza del Vangelo una delle più grandi verità d’Amore per cui vale la pena lottare.
Sogniamo che la vocazione sia un percorso per coltivare un’umanità “da Dio”, accogliente, non giudicante e pronta a servire nel proprio lavoro, nello studio, nella propria comunità di amici, in coppia, nel matrimonio o nella consacrazione. In poche parole desideriamo poter vivere vocazioni d’amore.
Siamo frammentati e diversi, eppure non vogliamo uniformarci e negare la differenza: vogliamo fare del “differente” uno stile di vita di comunione. Desideriamo – sì, desideriamo perché per fortuna questa meraviglia ancora nessuno ce l’ha tolta – che la vera missione del credente divenga il vivere comunitario affinché ogni uomo non si senta un’isola, sentendosi connesso agli altri suoi fratelli e tenendo conto in ogni suo agire della storia e della differenza insita nell’Altro in quanto tale. Imparare a scovare il diverso presente begli altri, amandolo e ritrovando con sorpresa, la stessa fragile ma splendente umanità che è in noi.
Le tappe del prossimo anno associativo
Vogliamo imparare a coltivare la nostra spiritualità sperimentando modalità di pregare comunitarie ed individuali, che ci aiutino a conoscerci e ad essere in comunione con gli altri e con Dio. Per questo motivo continueranno gli esercizi spirituali per giovani e giovanissimi nei momenti forti, uniti a gruppi di riflessione sul tema della ritualità con il cammino dei Cuori Pensanti, cammino che si consoliderà in questo anno con l’aiuto della commissione teologica.
Per accompagnarci a livello spirituale ma non solo, sono state pensate anche diverse playlist musicali: il profilo ACfy, sulla piattaforma spotify, propone infatti brani e canzoni di accompagnamento in ogni momento dell’anno!
Vogliamo inoltre essere vicini ai giovanissimi studenti ed è per questo che la NOPANIC! porrà un’attenzione speciale all’accompagnamento dei ragazzi nelle scelte lavorative e universitarie, con il supporto di uno strumento che potrà guidare i ragazzi nella loro quotidianità: la regola di vita.
L’ACS punterà ad essere presente anche in scuole e parrocchie con l’aiuto di alcuni insegnanti offrendo incontri di presentazione e fornitura di materiale inerente a temi di educazione civica e partecipazione politica a scuola.
Per i Giovani, infine, è stato pensato un percorso diocesano che prevede tre incontri su tematiche di affettività e sessualità e tre incontri di attualità. L’anno associativo per il settore giovani sarà anche un’occasione per riprendere progetti di discernimento in convivenza (ex casa Zaccheo) nella nuova casa di accoglienza che la diocesi ha messo a disposizione dei giovani dell’Associazione.
Infine, degna conclusione di quest’anno sarà la Giornata mondiale della gioventù, alla quale ci prepareremo durante tutto l’anno e che vedrà la comunione dei giovani credenti di tutto il mondo.
La vicepresidenza giovani